Ho parlato più volte dell’attenzione al concetto elettrico vigente in Giappone. Bene, anche adesso si parla di elettrico giapponese, ma stavolta proiettato verso l’India. Terra Motors è una società jap che produce moto e scooter eletttrici, pure un tre ruote. La notizia è che sono decisi a conquistare il mercato indiano con questa Kiwami, attualmente esposta al salone di New Delhi (anche se lo stand risulta un po’ eclissato dalla vicinanza a quello Suzuki). La moto è realizzata in modo artigianale nel Sol Levante e grazie al motore da 10 kW vanta prestazioni da 1000 (o almeno così dicono loro) in accelerazione, con una velocità massima di 160 km/h (più sufficienti sulle disastrate strade del subcontinente) e un’autonomia di 200 km. Le sospensioni sono state appostamente studiate per l’India (leggi irrobustite) e il tempo necessario alla ricarica è di 6 ore. Il prezzo d’attacco dovrebbe collocarsi attorno alle 80.000 rupie, meno di 1.000 euro, quindi molto concorrenziale persino in India. Ma a mio parere è proprio sulla corrente il dubbio. In India i distacchi di rete sono all’ordine del giorno; a questo proposito ricorderete qualche anno fa il progetto di un computer per gli studenti locali che si alimentava con un generatore a manovella. Quindi le dichiarazioni di Toru Tokushige, fondatore dell’azienda, secondo le quali Terra Motors ha in programma di vendere 10.000 Kiwami nel 2014 e 100.000 nel 2016, temo siano da prendere più come un wishful thinking.

Torna l’americana diversa
Dopo un oblio durato 12 anni riecco la Buell, simbolo dell’altro modo di costruire moto sul continente nordamericano. Erik Buell è un pilota ed ex-ingegnere