La recente decisione cinese di aumentare a due il numero di figli consentito a ogni coppia (da molto tempo era fermo a uno) è senza dubbio lungimirante poiché contrasta il progressivo spostamento verso l’alto dell’età media della pur sterminata popolazione locale, ma forse è stata presa anche allo scopo di “compensare” il sicuro aumento della mortalità che gli attuali valori di inquinamento dell’aria determineranno, posto che è impossibile vengano drasticamente ridotti da subito. Un’ipotesi senza dubbio cinica, ma che assurge all’attualità visti i livelli letali di avvelenamento dell’aria delle principali città cinesi. Nell’ultima settimana si sono registrati infatti livelli senza precedenti un po’ in tutto il Paese, con punte devastanti a Shenyang, dove il PM2,5, il particolato più pericoloso perché capace di penetrare nel sangue attraverso gli alveoli polmonari, ha raggiunto la concentrazione di 1.157 µg/m3 contro il massimo consentito dalla OMS di 24 µg/m3 in media per un massimo di 24 ore. L’utilizzo intensivo delle centrali a carbone è il principale accusato, ma anche la scarsa qualità dei carburanti impiegati nel Paese e l’assenza di veri controlli sullo stato di efficienza dei mezzi fanno la loro parte, determinando un vero e proprio stato di emergenza, con le consuete e inutili raccomandazioni di non uscire di casa, la chiusura delle scuole e le indicazioni sul come sigillare porte e finestre. Per fronteggiare il problema occorrerebbe chiudere fabbriche e centrali e impedire la circolazione di mezzi a motore fino alla riduzione degli inquinanti nell’aria, ma la Cina non sembra un Paese orientato a prendere decisioni penalizzanti per l’economia, pur se a favore della sanità pubblica. Da noi le cose vanno meglio? Beh, sì, ma è sempre meglio tenere alta la guardia, soprattutto a fronte del recente aumento nell’uso del carbone al posto di altre fonti primarie.

Se la pizza la porta il robot…
Consegne della pizza autonome by Domino’s. Un servizio dedicato per ora soltanto ai texani. Mentre dalle nostre parti si discute se la guida autonoma sia