Quando si parla di scelte drastiche sulla mobilità in chiave ambientale, tipicamente viene in mente la Norvegia, Paese ricco e poco popolato, dove l’energia viene prodotta con l’idroelettrico e il petrolio (quantomeno in tendenza) si esporta e basta. Ma stavolta è la vicina Olanda a stupire con una proposta legislativa draconiana: impedire dal 2025 la vendita delle automobili a gasolio e benzina, con l’ovvio proselitismo verso la mobilità elettrica. Ora, ben conscio del fatto che la trazione elettrica ha solo vantaggi ma anche che il problema è costituito dai problemi riguardanti la ricarica e i sistemi di accumulo che al di là delle sparate promozionali sono ben lungi dall’essere risolti, mi sembra che se vietare il transito ai Diesel (e voglio vedere come la metteranno con il trasporto) può avere una razio, vietarlo ai veicoli a benzina mi sembra da fuori di testa. Il 2025 è meno di 10 anni e in così poco tempo anche il ministro dello sviluppo economico Kamp ammette l’utopia di fondo, poiché è davvero difficile che in 9 anni il mondo tecnologico sia arrivato a una soluzione regina che consenta una mobilità alternativa degna di questo nome. E’ vero che bisogna pur iniziare da qualche parte, ma almeno le ibride dovrebbero essere consentite, per colmare il gap tra la realtà e le favole. Favole che coinvolgono l’implementazione di una rete elettrica datata (pure in Olanda) che non può reggere la connessione contemporanea di decine di migliaia di ricariche senza black out o peggio. Purtroppo siamo alle solite e le sparate demagogiche non giovano alla causa.

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