Come ogni anno, è di prammatica la carrellata sull’Eicma, la più grande esposizione internazionale di motocicli. Con il mercato in ripresa sono molte le novità, ma soprattutto si rileva un avvertibile impegno nello stile, più avvertibile nei piccoli marchi rispetto ai consolidati big. E’ il caso della Mondial o della Benelli, con le rispettive 125 e 500, che potrebbero ricavarsi una fetta dell’espansione in corso. Prosegue poi la marcia della customizzazione di serie, contraddizione in termini che però dà luogo a moto omologate, a norma anti-inquinamento e soprattutto sicure, cosa spesso non garantita con le special. Non accenna a calare anche la paranoia delle iperpotenze e iperprestazioni, per la gioia delle piccole amministrazioni che con gli autovelox sulle statali si stanno garantendo sempre più un sicuro introito di cash. Dall’altro lato continua la crescita delle elettriche a due e 4 ruote (quadricicli), a dispetto delle tuttora imperanti difficoltà di ricarica in termini di tempo e autonomia. Ma il settore si sta rivelando sempre più concreto e nei prossimi anni potrebbe sbocciare per davvero. In tal caso c’è da sperare però che non se accorgano alle finanze, perché il riequilibrio con la tassazione sul mercato tradizionale (oggi sulle elettriche le tasse sono molto ridotte e non ci sono accise sulla ricarica)potrebbe riservare brutte sorprese.

Cambio di paradigma
Dal salone dell’auto a quello della moto, da Parigi all’EICMA di Milano. Da un mondo che cambia forse in peggio a una manifestazione che conferma