Le auto d’epoca (o classiche o vintage, chiamatele un po’ come volete) stanno vivendo un momento di successo apicale, che si riflette in una dinamica dei prezzi sinceramente fuori di melone. Catorci senza alcun blasone con richieste di migliaia di euro sono ormai di prammatica e nell’immaginario collettivo ogni scassone del nonno è potenzialmente una miniera d’oro. Il fatto è che nel settore si sono inseriti i grandi delle aste e del mondo dell’arte, che hanno trasferito il loro business anche sulle auto. Ciò ha determinato la spirale dei prezzi che attualmente riscontriamo, mettendo da parte quello che era inizialmente lo spirito legato a queste vetture: la passione per l’automobile. Oggi è più che altro passione per il denaro. Per carità, nulla di oltraggioso, ma con le macchine c’entra solo marginalmente e possedere un’auto da collezione è come possedere un quadro, da guardare ma non adoperare. Uno stravolgimento del concetto dell’auto mobile così com’è nata. Ma tant’è. E quindi che la mia gallery dell’importante rassegna milanese sia dedicata alle vetture moderne colà presenti ci sta. Queste, almeno, se uno le compra poi le usa, con buona pace della filosofia a monte, capace di ipotizzare che in una mostra di auto classiche ci sia uno spazio rilevante dedicato a vetture come le Tesla, che io collocherei esattamente agli antipodi di una vintage da 40 milioni come la 250 GTO in entrata.

Nissan punta su Renord
Con l’apertura della nuova sede milanese di via Certosa, Renord è partner esclusivo del marchio giapponese per l’intera area urbana. Mentre alcuni marchi cambiano il