Lo sviluppo della mobilità elettrica passa per il delivery. Ne è convinta Peugeot che, considerata anche la crescita dell’e-commerce in Europa, con un aumento di volume del 32% dal 2015 al 2017 e il 14% del volume delle vendite al dettaglio, dispone già di una gamma di commerciali di medie dimensioni a trazione elettrica. Una scelta di tendenza confermata da Philippe Narbeburu, vicepresidente del segmento nel gruppo francese, in occasione della presentazione di Vega Editrice dell’Annuario Truck&Vans 2018 e della contestuale consegna del premio “Personaggio dell’anno”, attribuito periodicamente alle figure di maggior spicco nel mondo dei trasporti. La disponibilità attuale dei modelli Berlingo e Partner a 0 emissioni, con autonomia di 170 km, potenza di 67 CV e coppia allo spunto di 200 Nm, dà già l’idea di come la mobilità urbana del trasporto possa evolvere in un’ottica di razionalità, con veicoli dalla velocità massima di 110 km/h e un tempo di ricarica rapida che in 30 minuti consente di raggiungere l’80% della capacità delle batterie. Una filosofia che prima o poi dovrebbe contaminare tutte le vetture elettriche, destinate a un uso di effettiva mobilità e quindi, in qualità di neo-elettrodomestici del movimento, auspicabilmente dotate della potenza sufficiente a muoversi agilmente entro i limiti di velocità, o poco più, ma non oltre. Dotare un’auto di 1 MW di potenza è infatti una contraddizione in termini del concetto elettrico della mobilità futura, uno spreco di risorse non giustificato da un mondo che delle regole condivise e del risparmio energetico dovrà fare prima o poi la sua filosofia dominante.

Una Celica all’orizzonte?
Toyota ha presentato domanda di registrazione del nome Celica, storicamente attribuito alle sportive del marchio. C’è una nuova versione allo studio? Il sito Usa gr86.org