Tra due giorni, il 1° settembre, entra in vigore il test WLTP (Worldwide Harmonised Light Vehicle Test Procedure, quello che sostituisce il NEDC, New European Driving Cycle), spauracchio di tutta l’industria dell’auto. Sì, più d’uno si è affannato a dichiarare i propri modelli già a norma, ma la verità è che un po’ per tutti quanti calcolare consumi ed emissioni veri implica un esborso, in particolare per vetture ad alte prestazioni e motori turbo di piccola cilindrata. Il problema si pone quindi nei termini di costo relativi alla riconfigurazione delle prestazioni di ciascuna gamma, dato che nessun costruttore vuole si evidenzi improvvisamente un netto aumento di consumi ed emissioni o un calo prestazionale delle proprie auto. E uno di quelli messi peggio è proprio VW, che su molti modelli deve provvedere proprio a un ricalcolo dei consumi e/o all’abbassamento delle prestazioni. E’ il caso della Golf R, la cui potenza scende da 310 a 300 CV o della Up GTI, la cui percorrenza media scende a 17,8 km/litro dai precedenti 20,8; ma tutte le vetture un po’ tirate del gruppo saranno soggette alla stessa forca caudina. Insomma tutta la storia costerà quasi un miliardo di euro a VW, cifra che influirà sul prossimo bilancio. Ma nemmeno altri sono a posto: Mercedes ha prospettato un calo dei profitti legato al ciclo WLTP, mentre Peugeot ha sospeso la produzione della 308 GTi e solo a ottobre la riprenderà con i nuovi standard.

Un duo ex-Ferrari a Gaydon
Amedeo Felisa, in precedenza ad del Cavallino, assume il comando di Aston Martin; lo affiancherà da giugno Roberto Fedeli, direttore tecnico a Maranello fino al