Tempi duri anche per Nissan. Nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Yokohama, il CEO della Casa giapponese Hiroto Saikawa ha annunciato 12.500 licenziamenti per tamponare l’emorragia finanziaria che sta colpendo il marchio affiliato a Renault. Saikawa ha anche aggiunto che Nissan taglierà il 10% della sua capacità produttiva, oltre a ridurre i modelli in gamma del 10% entro il 2022. Nel dettaglio la dolorosa cura dimagrante prevede il taglio di 6.400 posti di lavoro entro la fine di quest’anno fiscale, mentre entro il 2022 verranno soppressi altri 6.100 posti. Nissan non ha specificato dove verranno effettuati i maggiori tagli. Per Nissan e i suoi dipendenti un’altra brutta tegola dopo l’arresto del presidente Carlos Ghosn, poi seguito dal brusco rallentamento delle vendite negli USA. Tra aprile e giugno l’utile di Nissan è sceso a 59 milioni di dollari, in netto calo rispetto all’anno precedente, mentre l’utile annuale per l’anno fiscale che si è concluso a marzo è sceso della metà (2,9 miliardi di dollari) rispetto a quello dell’anno precedente: il peggior risultato da dieci anni a questa parte. La situazione a questo punto è decisamente più ingarbugliata di quanto si temesse. E non solo per lo scandalo che ha travolto Ghosn.

Nissan punta su Renord
Con l’apertura della nuova sede milanese di via Certosa, Renord è partner esclusivo del marchio giapponese per l’intera area urbana. Mentre alcuni marchi cambiano il