A volte le decisioni operative dei costruttori sfuggono alla logica comune, quella del buon padre di famiglia, come si dice in giurisprudenza. Così accade che il gruppo Jaguar-Land Rover abbia in produzione i propri motori della serie Ingenium, ma faccia debuttare una Range con il V8 BMW. L’attuale otto cilindri sovralimentato di 5 litri al vertice di gamma, però, è prodotto nella fabbrica Ford di Bridgend che l’anno prossimo chiuderà e il gruppo indo-brit si è trovato nella necessità di adottare un motore altrettanto performante, ma con un occhio ai costi, visti i recenti chiari di luna. La scelta è caduta perciò sul V8 biturbo tedesco, propulsore modermo e performante che non farà certo rimpiangere l’ormai anziano pluricilindrico a compressore volumetrico. Logico anche attendersi una prossima conversione teutone per le vetture Jaguar top, che utilizzano lo stesso motore in scadenza. Ma la notizia più difficile da comprendere riguarda invece la concreta possibilità che anche i prossimi motori a sei cilindri Diesel vengano da Monaco. Un paio d’anni fa è stato lanciato un 6 in linea della serie Ingenium, che eroga 400 CV con alimentazione a benzina ed è attualmente in gamma. Si tratta di un motore nuovo, che doveva integrare anche i Diesel con la sua architettura modulare in grado di facilitarne la costruzione, riducendo i costi. Quindi, rinuncia legata alla crisi dei motori a gasolio? Difficoltà di omologazione? Di fatto le attuali vetture del gruppo oggi usano ancora il vecchio V6…

Ridurre il riciclo
Questo lo scopo finale del progetto giapponese: una plastica in grado di ripararsi da sola potrebbe allungare enormemente la vita operativa dei particolari in cui