Debutta al CES un semplice piccolo apparecchio che sfrutta in modo conveniente il collegamento elettrico standard delle case americane per ricaricare più rapidamente un’auto elettrica.

Anche se sono profondamente convinto che tra un CES in presenza e uno virtuale come quello in corso ci stia un oceano di differenza, alla manifestazione viene sempre presentato qualcosa di interessante.
E’ il caso di Splitvolt, un semplice derivatore destinato al mercato nordamericano che è un po’ l’uovo di Colombo per la ricarica domestica di un’auto elettrica.
Chi ha viaggiato negli States sa che là la rete elettrica casalinga va a 110-120 V con frequenza di 60Hz, contrariamente a quella europea che ha i parametri a 220-240V e 50 Hz. Le cose però non stanno esattamente così, questione di modalità di distribuzione della corrente.
Se, per esempio, dalle nostre parti l’energia arriva dalle centraline in modalità trifase a 400 V più un filo neutro, da cui collegando una fase con quest’ultimo si ottengono circa 230 V, negli Usa la distribuzione avviene con 2 fili di fase a 240 V e un neutro. Collegando quindi una fase con il neutro si hanno i 120 V per le utenze normali, mentre per i forti assorbitori tipo le asciugatrici la connessione è con le due fasi a 240 V. Quindi anche là si può disporre di una tensione più alta, con l’ulteriore vantaggio di avere in genere un’energia disponibile da 7 a 10 kWh, ben oltre i nostri magri 3 kWh.
Splitvolt è quindi un semplice derivatore che consente di collegare alla già esistente rete di maggior potenza tanto l’asciugatrice quanto l’auto elettrica, una sorta di wall box semplificata perchè le connessioni ci sono già. Quindi, al costo di 319 $ la ricarica può avvenire a 24 A riducendo i tempi previsti.
Se questo darà impulso all’elettrico Usa non sono in grado di dirlo, ma certo l’idea è intelligente.