Si moltiplicano gli interventi del presidente a favore delle automobili a batteria

Il presidente Joe Biden mostra sempre più apertamente il suo consenso alla transizione elettrica. Dopo il discorso nel quale ha auspicato che entro il 2030 la meta’ di tutte le auto e dei van venduti negli Stati Uniti siano veicoli a emissione zero, durante una conferenza stampa giovedì scorso ha menzionato ancora una volta una Chevrolet Corvette elettrica, nonostante non ci sia alcuna indicazione da parte di General Motors che una vettura del genere sia in fase di sviluppo.

Biden, che possiede una Corvette C2, ha menzionato per la prima volta la Corvette elettrica in una campagna pubblicitaria lo scorso autunno, affermando che gli era stato detto che era in fase di sviluppo e che la Vette elettrica sarebbe stata in grado di raggiungere i 200 mph, 321,8 km/h. Il suo interesse è quindi indice di una netta svolta a favore del cambio di sistema di trazione, una scelta di campo quanto mai impegnativa pur alla luce delle recenti dichiarazioni ufficiali dell ‘IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change. E’ rilevante però che al di là della ovvia risonanza mediatica il nuovo target annunciato dalla Casa Bianca, che Biden ha fissato con un ordine esecutivo, non sarà vincolante ma si baserà sull’impegno volontario delle principali case di produzione automobilistiche statunitensi e straniere.

E’ inoltre da evidenziare come l’attenzione si concentri ancora una volta solo sull’automobile, trascurando il resto delle attività industriali che producono però la gran parte della CO2. L’auto è infatti responsabile solo per il 9% delle 40 Gt di gas serra emesse anualmente dall’Uomo, che a loro volta sono solo il 5% del totale di 800 Gt prodotto nel pianeta da attività naturali. E, con tutto il rispetto per studi eminenti e documentati, è davvero difficile credere che non ci sia una lobby dietro presssioni che sfuttano ad arte la diffusione di sensi di colpa di cui la gente non dovrebbe assolutamente farsi carico.