Invece di togliere i Diesel dal listino Mercedes ne migliora le prestazioni. Come su questa C300d, che grazie all’integrazione del sostegno ibrido va forte e consuma poco.

Ne hanno fatte 10,5 milioni. Mica male per un’auto che era nata nel 1982 per estendere verso il basso il bacino d’utenza di Mercedes-Benz. Seguendo la dinamica comune del mercato, anche questa nuova Classe C aumenta le sue dimensioni, con una lunghezza di 4.751 mm per una larghezza di 1820 e un vano bagagli da 499 litri, che salgono fino a 1.510 nella versione SW.
La linea prende ispirazione da quella della recente Classe S, con uno sbalzo anteriore corto, passo lungo e un maggiore impressione di sportività sottolineata dal rialzo del cofano motore. Il risultato è un tipico profilo con abitacolo arretrato, quello che gli yankee chiamano cab backward, che dà slancio al corpo vettura ma che mostra anche un certo family feeling con la CLA.
La mascherina definisce anche la versione: stella centrale con lamelle per il modello base e lamelle con elementi decorativi e cornice cromata per la Avantgarde, mentre lo styling AMG Line adotta il design Matrix a stelle con finitura cromata. I fari sono a Led e oltre all’illuminazione selettiva del sistema a matrice con microspecchi dispongono anche dell’innovativa funzione Digital Light, che proietta sulla strada immagini, colori o avvertimenti, sistema sviluppato nell’ottica della guida autonoma per manifestare all’esterno le “prese di coscienza” del computer che controlla l’auto.

L’abitacolo è curato e lineare, con la plancia dominata dalle cinque bocchette della climatizzazione e dai due display, uno da 12,3” per il cruscotto e l’altro centrale da 11,9” per l’interfaccia utente MBUX di seconda generazione che gestisce tutti i sistemi dell’auto e ha la funzione Smart Home per controllare in remoto la domotica di casa. Il servizio Online Music è completamente integrato e permette di connettersi ai maggiori fornitori di musica in streaming. Infine, la C300d è sempre connessa alla rete e l’aggiornamento del sistema avviene automaticamente in background a ogni implementazione. La C300d del test è tra le pochissime Diesel mild hybrid del mercato e unisce all’ultima versione del propulsore OM 654 M da due litri un alternatore/starter a 48V integrato nel volano che può fornire fno a 20 CV aggiuntivi, recuperando energia nei rilasci. Ha una potenza di 265 CV a 4.200 giri, molti per un 2.000 a gasolio, e una coppia massima di 550 Nm tra 1.800 e 2.200 giri, cui si aggiunge il boost elettrico da 200 Nm in accelerazione. Il cambio è ora di serie l’automatico 9-G Tronic, alleggerito e migliorato nell’efficienza; la trazione è posteriore ma è disponibile in opzione l’integrale 4MATIC.

La nuova impostazione del posto guida rende più immediato il feeling con i comandi e l’efficienza e la precisione dello sterzo aiutano a prendere subito un’andatura spedita. La C300d è potente e scattante, dato che nonostante l’elevata sovrappressione del turbo il motore elettrico annulla il ritardo di risposta e consente riprese davvero rapide. L’impressione è di disporre di un motore di maggior cilindrata, anche perché accelerando a fondo è disponibile un overboost che aggiunge 27 CV al totale, portando così per qualche istante la potenza complessiva a sfiorare i 300 CV, 292 per la precisione. L’assetto, caratterizzato dalle sospensioni anteriori a quattro bracci e dalle posteriori multilink, è più che altro confortevole nelle modalità di marcia normali, ma si irrigidisce in quella più sportiva, insieme alla riposta più diretta dello sterzo, alla maggior reattività dell’erogazione di coppia e alla taratura del cambio, che però così tende così a indugiare un po’ troppo nelle marce inferiori, cosa sempre poco utile con un Diesel. La sterzatura posteriore disponibile in opzione, aggiunge fluididità e precisione a un assetto già ottimo; con la 300d si ricamano le curve con piacere anche sul misto stretto. Peccato però per la sensazione spugnosa che rende all’azionamento il pedale del freno, una caratteristica che finisce per causare l’uso tendenzialmente brusco nell’azione iniziale dell’impianto.

Il comfort è notevole così come la silenziosità e la cura di ogni particolare. Una serie di accessori specifici sono destinati a mettere a proprio agio gli occupanti, come il pacchetto Air-balance che diffonde nell’abitacolo fragranze in sintonia con i gusti individuali o la funzione di massaggio dei sedili anteriori, che agisce sull’intera area della schiena con otto cuscinetti d’aria. Sui prossimi modelli ibridi plug-in sarà offerto in opzione anche il programma “Power Nap”, che prevede tre fasi, addormentamento, sonno e risveglio per piccole pause di riposo. Tutto però ha un costo: le versioni Business partono da 55.960 euro.