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Daytona SP3, icona immortale

Dopo le Monza SP1 ed SP2 una nuova tessera si aggiunge al progetto Icona, nato per celebrare il passato Ferrari con auto moderne in tiratura limitata

Daytona, Florida, 1967. Tre Ferrari, una 330 P3/4, una 330 P4 e una 412 P, sul podio della 24 ore. Omaggio a quella leggendaria tripletta è oggi la Daytona SP3, splendida vettura che unisce gli elementi stilitici delle auto da competizione anni ’60 al profilo moderno e tecnologico di una scocca in composito. La nuova auto del Cavallino, appartenente alle serie Icona e della quale è prevista una produzione limitata, è stata presentata sabato al Mugello nell’ambito delle Finali Mondiali Ferrari 2021.

La carrozzeria Targa con tetto rigido amovibile si rifà al mondo dei prototipi; più in generale la Daytona SP3 si ispira alle soluzioni tecniche delle auto da corsa degli anni 60 e quindi impiega il motore V12 aspirato in posizione centrale-posteriore, architettura tipica delle vetture da competizione del tempo. In questa versione il propulsore ha ricevuto un ulteriore tuning, che ha portato la sua potenza a 840 CV a 9.250 giri, con coppia massima di 697 Nm a 7.250 giri, mentre il regime massimo si colloca appena 250 giri più in alto, a 9.500. Un livello di rotazione stellare per un propulsore stradale di 6.5 litri, che ha masse in movimento sensibilmente maggiori rispetto a unità di cubatura minore. Il cambio è sempre l’F1 a doppia frizione a 7 marce, la trazione posteriore, il differenziale autobloccante. Per quanto riguarda le prestazioni, la Daytona SP3 va da 0 a 100 in 2,85 s, da 0 a 200 in 7,4 e supera i 340 km/h.

La Daytona SP3 dispone di una vasca in fibra di carbonio realizzata con compositi di grado aeronautico adottati anche per la carrozzeria con Kevlar nelle aree più soggette a rischio di impatto. Per risparmiare peso e abbassare il baricentro diversi componenti, come la struttura del sedile, sono stati integrati nella vasca. Lo stile è d’impatto, con i retrovisori montati sul parafango, il corpo sinuoso e la coda a cuneo. Le porte hanno l’aperura a farfalla e le lame orizzontali nella parte posteriore riducono l’impatto visivo con un tocco insieme futuristico e rétro, vista la citazione alle 512M e Testarossa. Altro richiamo al classico i fari con copertura apribile, versione moderna di quelli a scomparsa.

L’interno è di nuovo design per una Ferrari. Dietro il parabrezza avvolgente in stile aeronautico un abitacolo minimalista in cui spicca il display curvo da 16 pollici; di prammatica l’ormai classico volante multifunzione che consente di controllare circa l’80% delle funzioni della Daytona SP3 senza che il guidatore tolga le mani dal volante.
L’aerodinamica non è studiata solo per garantire aderenza al suolo, ma anche per ridurre i vortici nella guida a cielo aperto, con un labbro sul parabrezza e la parte centrale del roll bar che si abbassa per ridurre al minimo la scia.

Anche per questa Ferrari c’è un programma di assisstenza estesa di 7 anni, che prevede la copertura di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, esteso anche chi acquista una Ferrari non di prima immatricolazione. Come? Quanto costa? Ma che volgarità!

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