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BMW non abbandona

Il successo di vendite di BMW conferma la Casa nella sua decisione di continuare a sviluppare motori a combustione parallelamente a quelli elettrici

Nel corso del 2021 le autovetture del segmento luxury di BMW vendute nel mondo sono state 2,2 milioni, contro le 2,05 milioni del competitor Mercedes-Benz. Un successo storico per il marchio, che continua l’evoluzione dei suoi prodotti su una strada che, se guarda all’elettrificazione sul lungo termine, non rinuncia però allo sviluppo dei motori endotermici sul breve e medio. Una posizione nettamente differente quindi da quella della storica avversaria MB, ma anche della leader tedesca VW, entrambe dichiaratamente a favore sello sviluppo elettrico in netta alternativa alle motorizzazioni classiche.

Evidentemente, BMW condivide il discorso dell’ad Tavares di Stellantis a un anno dalla creazione del gruppo, durante il quale ha detto senza mezzi termini che l’elettrificazione è scelta politica e non tecnica. Il termine fissato dalla UE per lo stop ai motori a combustione è ormai noto e molti costruttori hanno già mostrato di far buon viso a cattivo gioco, ma BMW preferisce continuare anche con le soluzioni endotermiche. Secondo Frank Weber, Development Director di BMW, la prossima Serie 7 sarà elettrica, ma offrirà anche nuove unità a 6 e 8 cilindri.

Si tratta di pragmatismo tecnico ma anche meramente economico. Non in tutti i continenti, infatti, l’elettrificazione è imminente e in molti Stati l’uso dei motori a combustione resta il più conveniente per mere ragioni di mercato; incidentalmente è lo stesso anche in Italia. Quindi la scelta di una doppia strategia è logica ma anche conveniente.
Le prossime unità saranno dunque a norme Euro 7 e dovranno coprire il periodo di transizione verso la nuova mobilità; avranno comunque un’assistenza elettrica, perché il brand ha intrapreso ormai la strada dell’ibrido come argomento tecnico centrale.
E’ da rilevare comunque che la scelta di produrre motori a elevato frazionamento è anch’essa in netto contrasto con la concorrenza. Se infatti è al capolinea il V12 di Monaco, che equipaggerà i 12 esemplari numerati della M760i Final V12 destinata al mercato Usa, 6 in linea e V8 saranno ancora la spina dorsale dei modelli più prestigiosi.
Un’impostazione assai diversa da quella degli altri marchi tedeschi e in particolare da quella dell’avversaria di sempre Mercedez-Benz, che monterà unità a quattro cilindri persino sulle prossime AMG della Classe C.

Dopo quella che sembrava un’accettazione prona dei diktat comunitari sull’automobile da parte dei costruttori, sembra oggi che in nome del principio di realtà si stia concretizzando una richiesta di revisione delle scadenze che tenga conto di difficoltà tecniche, contraccolpi economici ed esigenze concrete di mobilità per l’imminente futuro. 

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