Quanto costerà davverò la mobilità elettrica? Una domanda più che lecita alla luce del raddoppio delle tariffe elettriche e del mancato rinnovo degli incentivi

Finora era facile applicare indistintamente alle EV l’equazione “elettrico= risparmio”, costo d’acquisto a parte, ovviamente. Ma da novembre le cose sono cambiate e con il nuovo anno si cominciano a vedere gli effetti del rincaro delle tariffe energetiche.A partire dalla ricarica casalinga, il cui costo è salito (per ora) da 0,22 a 0,46 euro/kWh, più che un raddoppio, si arriva fatalmente alle colonnine pubbliche, vera incognita dell’economicità d’uso. Se infatti prima le tariffe andavano da 0,45 a 0,79 €/kWh a seconda del fornitore e del tipo di ricarica, ora non sappiamo come evolverà a breve l’andamento dei prezzi dell’energia fornita.

Pure le tariffe flat o quelle agevolate propagandate dalle Case non potranno certo chiamarsi fuori da un problema condiviso a livello europeo; usare un’elettrica costerà di più, molto di più. E pensate che non siamo ancora arrivati alla equiparazione con i carburanti per autotrazione, quindi balzelli e soprattutto accise non sono equiparabili o non applicati. In sostanza utilizzare il caro vecchio gasolio, pur con i forti aumenti dell’ultimo periodo, potrebbe essere ancora la scelta più conveniente e non solo per il portafoglio, viste le autonomie consentite da un pieno.
Un’ulteriore prova di quanto la svolta green sia più uno slogan che una realtà concreta, stretta tra la pretesa necessità di un cambiamento che è sempre più chiaro sia spinto sostanzialmente dalla lobby verde e le esigenze di spesa corrente dello (degli) stato(i), che da qualche parte i soldi deve pur prenderli. Stante l’abituale politica tutta italiana del lasciar correre sino all’emergenza, siamo ormai al punto in cui si spingono gli automobilisti a fare scelte controproducenti, salvo poi incolparli degli esiti, un delirio Kafkiano.

Tutto ciò a meno che l’intento che corre sotto traccia non sia quello di una netta riduzione del parco circolante anche a scapito dell’interesse della intera filiera, produttiva e distributiva. Costi quel che costi, per ottenere infine il ritorno alla situazione vigente ai primi del secolo scorso, quando le auto erano riservate a chi se le poteva permettere mentre il volgo andava a piedi.Oggi ti chiedono di usare i mezzi pubblici o la bicicletta, ma la sostanza non cambia, stando ai discorsi di certi responsabili pubblici il futuro è addirittura senza auto, tranne per qualcuno che l’auto (blu) dovrà proprio utilizzarla per forza. Un mondo alla Huxley, dunque, impostato cinicamente grazie ai timori e allo sbandamento indotti dalla pandemia da un gruppo di potere con radici a Oriente e testa nel mondo occidentale che intende riscrivere non solo le regole della circolazione, ma anche quelle di tutta la nostra vita.

I nostri diritti vanno difesi e sarà meglio rendercene conto, presto.