Nonostante le pressioni dell’amministrazione Biden per sostituire la sua vecchia flotta con veicoli completamente elettrici, il servizio postale americano acquisterà i furgoni Oshkosh a benzina.

Le poste degli Stati Uniti (USPS) annoverano 161 milioni di indirizzi di consegna e sono quindi uno dei servizi sui quali l’agenda verde del governo si concentra nell’ottica del passaggio a veicoli non inquinanti per le flotte governative. Ciononostante l’USPS ha già deciso di acquistare 165.000 Oshkosh Defense NGDV, nuovo marchio che sostituisce i vecchi Grumman, ma sempre con il look che fa il paio nell’immaginario collettivo con i carismatici black cab di Londra.
Il direttore delle poste Louis DeJoy ha deciso infatti che questa è la scelta più conveniente e pratica e che nessuna pressione da parte della Casa Bianca gli farà cambierà idea.
Si tratta comunque di una mera questione economica. L’impegno per una flotta elettrica è troppo ambizioso, stante la fragile condizione finanziaria del servizio, che solo con l’attuazione in corso del piano interno decennale potrà eventualmente prendere in considerazione l’acquisto di BEV a mano a mano che saranno disponibili finanziamenti aggiuntivi da fonti interne o dal Congresso.

Il fatto è che il furgone della Oshkosh è di derivazione militare e non ha certo un’efficienza allo stato dell’arte: l’EPA ha rilevato infatti che anche l’ultimo modello aggiornato non va oltre i 3,66 km/litro, appena un po’ meglio dei 3,49 del vecchio veicolo della Grumman. E parlo di benzina non di gasolio.
Le Poste ritengono che la trasformazione della flotta con veicoli elettrici sarebbe troppo costosa a breve termine; sebbene sia vero che i veicoli a batteria produrrebbero costi operativi inferiori nel tempo, il loro elevato costo d’acquisto non giustifica tale cambiamento. A meno che il Congresso non approvi una legge che costringa l’USPS ad acquistare veicoli elettrici, dunque, i furgoni postali resteranno i cari vecchi cubi vetrati cui gli americani sono abituati.