Niente WRX STI, almeno per questa generazione. Subaru si appella ai cambiamenti in atto, tanto sul mercato quanto in ambito societario.

Subaru venerdì scorso ha annunciato che nella gamma dell’attuale WRX non ci sarà un modello STI, la versione più prestazionale che si rifà ai peraltro ormai lontani successi sportivi del marchio.
La ragione ufficiale sarebbe l’esame attualmente in corso su come le future sportive debbano evolversi per soddisfare le esigenze di un mercato in grande cambiamento, specie all’ombra della sempre più decisa spinta degli enti regolamentari verso veicoli a emissioni zero.

Ma c’è di più. Dall’ingresso nell’orbita Toyota il marchio è in attesa di trovare la sua collocazione definitiva. Se infatti una volta era impostato sulla sportività, in tempi più recenti è stato posto l’accento sulla sicurezza, con l’acquisizione di quella parte del mercato nordamericano un tempo riservata elettivamente a professori e studiosi, che tipicamente guidava una Volvo. E incidentalmente è proprio sul mercato Usa che Subaru fa il budget, mentre in Europa si limita a piccole fette di mercato.

Il controllo strategico da parte di un marchio come Toyota implica un respiro di più ampia portata e quindi l’auspicato ritorno a brand sportivo da parte degli appassionati deve fare i conti con un orizzonte di gruppo più lontano, nel quale forse la stessa Toyota potrebbe prendersi il ruolo di marchio sportivo, vedi GR 86 e Supra.
In ottica BEV, poi, l’eventualità di una sportiva Subaru è ancora tutta da progettare. E riuscire ad affermarla come la vecchia STI è poi tutto da vedere.